Dacci la nostra pedonalizzazione quotidiana…
Dacci la nostra pedonalizzazione quotidiana…
"Fateci pedonalizzare almeno una strada!" "Vogliamo le strade scolastiche per la sicurezza dei nostri figli!"
Un mantra ricorrente, riproposto a distanza di settimane con la solita fiducia cieca nelle statistiche su inquinamento e polveri sottili (su via dei Sardi, ovviamente), sul vivere la città a misura di persona e sulla nobile causa della sicurezza dei bambini all’ingresso e all’uscita da scuola.
Benissimo. Qual è l’ultima trovata del nostro assessore alla viabilità del II Municipio? Chiudere via dei Sabelli per due giorni a settimana, giovedì e venerdì:
Mattina: dalle 8:15 alle 9:00 per l’entrata.
Pomeriggio: dalle 16:00 alle 17:00 per l’uscita.
Lodevole iniziativa, certo. Peccato che abbia un piccolo, insignificante difetto: il tratto di via dei Sabelli interessato è già il più sicuro tra quelli delle scuole di Roma Capitale.
Motivo? Il cancello della scuola si trova all’interno di un vialetto/cortile di circa 30 metri, dove bambini e genitori percorrono il tragitto in assoluta sicurezza prima di sbucare su via dei Sabelli, dove un bel marciapiede di 3 metri di larghezza offre ulteriore protezione. Quindi, quale sarebbe l’urgenza di questo provvedimento?
Un provvedimento inutile e una sicurezza "distratta"
Il provvedimento, così com’è, serve a poco e perde ogni efficacia in termini di sicurezza per i bambini. Ma non è tutto.
A peggiorare il quadro, ci pensano i due vigili assegnati a piantonare la transenna che impedisce il passaggio delle auto. Peccato che, ligi al dovere, si disinteressino totalmente dell’attraversamento pedonale a due metri da loro, dove via dei Sabelli incrocia via dei Sardi. Qui il traffico è intenso e, nonostante le strisce pedonali, il passaggio per genitori e alunni è tutt’altro che agevole.
Sarebbe stato troppo chiedere che quei due vigili venissero impiegati per facilitare l’attraversamento anziché stare impalati o appoggiati alla transenna? Evidentemente sì.
Perché fare qualcosa di utile, quando si può fare qualcosa di conveniente?
Ma si sa, le soluzioni semplici non rendono. Non servono a creare "favori".
E per "favori" intendiamo quei punti d’incontro, quelle salottificazioni urbane che interessano certe entità, società, associazioni di quartiere che con San Lorenzo non hanno nulla a che fare. Né per storia, né per appartenenza, né tantomeno per simpatia verso il quartiere.
Il loro unico obiettivo? Occupare spazi per puro interesse personale. E poi? Abbandonarli al crepuscolo, lasciandoli in balia della movida più sfrenata.
Risultato?
Chiasso e vociare sguaiato.
Musica assordante.
Vandalismo gratuito, per noia o per divertimento.
Danni a proprietà pubbliche e private.
E dal Municipio? Le tre scimmiette. Non vedono, non sentono, non parlano.
Anzi, al massimo alzano le spallucce e rispondono: "Non è colpa mia se le persone abitano a San Lorenzo… San Lorenzo è di tutti!"
Già, di tutti… tranne che di chi ci vive e paga le tasse.
Il Comitato di Quartiere San Lorenzo
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