Oltre il muro, c'è un giardino!
Lo stato di abbandono in cui versava il sito: alberature non curate da anni, gradini sconnessi, infiltrazioni d'acqua, che hanno poi provocato la caduta del muro, erano sotto gli occhi di tutti. Con la caduta del muro siamo giunti alla parziale chiusura della strada di via dei Marrucini, con la conseguente deviazione delle linee dei bus, causando disagi alla cittadinanza,soprattutto quella più anziana che persiste tutt'ora. Inoltre è stata smantellata l'intera area giochi dedicata ai bambini per permettere lavori mai iniziati. E' da sottolineare che nessun cartello/comunicazione e' stato posto nel cantiere di inzio/fine lavori. E' tutto fermo.
Vogliamo ricordare a tutti il significato storico di questa villa per il quartiere: per anni è stato il simbolo delle lotte per ottenere spazi per la fruizione della cittadinanza, per la battaglia e la riqualificazione del verde in una zona come la nostra, con uno dei più bassi indice pro capite di verde per abitante dell'intera città. Una villa simbolo delle lotte degli anni 70, divenuto patrimonio di questa città dopo occupazioni, raccolta firme, petizioni che portarono il comune di Roma, con il sindaco Argan, alla stipula di un accordo con l'allora Banco di Santo Spirito oggi divenuto Banca Unicredit, ultima proprietà privata della villa stessa il cui progetto era la trasformazione in un circolo sportivo per dipendenti, alla cessione di villa Mercede per una cifra simbolica al Comune di Roma. Negli anni La villa ha vissuto purtroppo le vicende alterne di questo quartiere portandola a diventare spesso un luogo di rifugio di sbandati dove era difficile riuscire a fruirne in alcuni punti non ci si poteva proprio andare. La cittadinanza di San Lorenzo non si arrese, divenne parte attiva pulendo spesso la villa, facendo la raccolta delle siringhe di cui era disseminato il luogo, ma soprattutto lottando, smuovendo le istituzioni affinché si trovassero i fondi necessari per la sua riqualificazione.
Con la raccolta firme, le dimostrazioni collettive, e varie proteste riuscimmo ad ottenere i fondi per la sua riqualificazione, che fu inaugurata dal sindaco Veltroni nell'anno 2003.
E' proprio per la sua storia, per il suo significato e l'importanza sotto tutti i punti di vista, unico polmone verde della zona se escludiamo il Verano, per tutto questo che ha rappresentato e rappresenta, non possiamo permettere che venga di nuovo abbandonata. Finalmente, dopo ben tre anni, ci danno notizia che inizieranno i lavori per il muro di cinta della Villa, ma del rifacimento del giardino interno nulla.
Villa Mercede è uno dei pochi polmoni Verdi di San Lorenzo, quindi va riqualificata tutta quanta, sia all'esterno che all'interno, per tutti gli abitanti del quartiere e soprattutto per i bambini,che vediamo tutt'oggi ammassati nell'unico spazio verde del quartiere il Parco dei Caduti.
Noi pretendiamo che da subito si trovino le risorse per portare a termine il ripristino dell'intera villa, non accettiamo la politica dei due tempi perché questo significherebbe sottrarre ancora uno spazio Verde al quartiere, noi vogliamo l'area giochi per i bambini come deve essere, bella, moderna in sicurezza come deve essere garantito in ogni quartiere. Chiediamo l'impegno alle istituzioni comunali e municipali e statali ognuno per il suo compito nel rispetto delle diverse competenze di mettere in calendario e apporre da subito in bilancio la relative somma da stanziare per la riqualificazione della villa per intero .Sollecitiamo inoltre un impegno politico da parte del Municipio 2 nello schierarsi in questa battaglia a fianco e con i cittadini di San Lorenzo così come abbiamo visto prodigarsi per altri siti di questo sterminato territorio. Noi non ci stiamo oltre il muro vogliamo di più: un giardino con alberature, con giochi per i bambini, un luogo che ritorni al centro della vita del quartiere e che esca dall'abbandono in cui versa da anni.
Noi crediamo che Villa Mercede debba diventare un simbolo per la rinascita stessa di questo quartiere di cui siamo innamorati nonostante la difficoltà del viverci.
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